“Un simbolo non comprende e non spiega, ma accenna, al di là di sé stesso, a un senso ancora trascendente, inconcepibile, oscuramente intuito, che le parole del nostro linguaggio attuale non potrebbero adeguatamente esprimere.” C.G. Jung “Geist und Leben”, 1926
Catturo il colore e lo rendo partecipe del mio universo.
Catturo la forma e la rendo visibile nello spazio bianco.
I miei movimenti tracciano linee nello spazio.
Il ritmo del mio corpo che si muove nello spazio è il ritmo delle forme.
Il bianco del foglio è spazio sacro, è culla che accoglie le tracce del mio corpo.
Cospargendo di colore quel corpo di linee lo armonizzo.
Un mondo parallelo e inevitabile si crea ad ogni atto di vita, è il mondo della non parola: il pensiero del corpo.
È un pensiero istantaneo e inconsapevole, popolato di oggetti, i cui segni sono linee e colori nello spazio.
Ogni atto di vita è indissolubilmente legato ad un’immagine simbolo, che potrebbe essere costituita da colori e forme astratte, da immagini oniriche, da agglomerati di oggetti reali.
Ma non solo, situazioni, eventi che per la coscienza ordinaria sembrano non avere un nesso e appaiono come una moltitudine eterogenea vengono assimilati gli uni agli altri formando un’immagine simbolica della categoria di situazioni.
L’atto di vita si crea ad ogni respiro, un atto di vita è una riflessione, un atto di vita è una paura, una gioia o un dolore, un atto di vita è una relazione, un amore, una supposizione o una ricorrenza ossessiva.
Le presenze appaiono, il colore si modella in forma ed appare: eccola è lei. È visibile e comprensibile, è consequenziale.
Prende il suo posto con grazia, si amalgama, fluisce in ciò che le è intorno. Si assesta.
Ora è lì che reclama il suo senso con il resto dell’immagine, si mostra ed attende l’armonia, le altre presenze si adeguano con gioia alla nuova venuta, la accolgono: la attendevano per acquisire più colore, più fisionomia, più identità.
Ogni nuova presenza è sempre così. Poi la finale è vita. E armonia e senso.
E i fantasmi sono catturati dal colore.
Le immagini, i dati sempre tutti presenti
girano a volte veloci a volte più lenti
le linee si raggruppano in forme e i colori le seguono
si formano sguardi, emozioni, desideri.
Il tunnel rossastro